Con tutte le difficoltà del momento, non smette di essere accesa la passione per il rugby per tutto l’Under 15, staff e atleti, nessuno escluso.
Uno staff unito e sempre presente nella vita dell’atleta, anche fuori dal campo da rugby, “abbiamo un gruppo WhatsApp dove i ragazzi possono parlare con noi singolarmente anche di argomenti personali, dichiarano dallo staff di educatori.
Una categoria che vede, il minirugby solo un bel ricordo, mentre le regole del rugby “senior” sono un presente competitivo. Abbiamo incontrato Alessandro Ricci, allenatore nello staff dell’Under 15.
Ciao Alessandro ci racconti un po’ del gruppo dell’Under 15 del Gispi?
Noi dello staff u15 cerchiamo di mantenere un rapporto diretto con i 31 ragazzi che fanno parte di questa categoria. Per comunicare con loro, oltre ai colloqui sul campo, abbiamo un gruppo whatsApp di soli ragazzi. Per argomenti personali i ragazzi sono liberi di contattare, direttamente, uno o più membri dello staff. La sfida più grande penso sia quella di far capire ai ragazzi l’importanza del lavoro sul campo per la loro crescita sportiva e personale. Componenti imprescindibili per la buona riuscita del percorso di formazione sono: la costanza agli allenamenti, il rispetto per i compagni ed il senso di appartenenza al gruppo.
Quali sono gli obiettivi e il lavoro prospettato dallo staff per l’ultima parte di stagione?
L’obiettivo principale per la seconda parte della stagione è sicuramente la crescita del gruppo, sia da un punto di vista numerico, sia dal punto di vista tecnico. In questo periodo delicato ci stiamo concentrando più sugli aspetti tecnico/motori, che prevedono un minor contatto tra i ragazzi.
Dal punto di vista dello staff cosa “sta dietro” il passaggio in U17, qual è il lavoro che fate?
In u15 i ragazzi vivono il cambiamento scolastico medie-superiori. Questo passaggio per molti ragazzi rappresenta un bello scoglio da superare, in termini di organizzazione del quotidiano tra studio e attività sportiva. La categoria u15 richiede un impegno sostanzioso sia durante la settimana sia nel week end per le competizioni.
Dal punto di vista dei ragazzi, come vivono questo passaggio?
A livello tecnico il passaggio in u17 non rappresenta un grande cambiamento, perché non c’è una modifica sostanziale rispetto alla u15, che gioca già nel campo grande con mischie e touche. Cambia l’aspetto competitivo, perché nella u17 c’è un vero e proprio campionato ed il regolamento prevede 15 giocatori in campo, come per le squadre senior.
In U15 inizia ad elevarsi l’aspetto tecnico, qual è il connubio tra aspetto tecnico, aspetto competitivo e aspetto formativo?
In u15 ci sono elementi di grande cambiamento rispetto al minirugby: campo grande, fasi di conquista (mischia e touche) e specificità nei ruoli. Per questi motivi l’impegno richiesto ai ragazzi è diverso rispetto ai piccoli del minirugby. Per questo la federazione ha previsto un cambio nel regolamento a partire da gennaio 2022, introducendo alcuni aspetti tecnici già nella u13 per anticipare il lavoro e rendere il passaggio in u15 meno drastico.
Competizioni sospese, la speranza di tornare a giocare partite competitive entro la fine della stagione?
La maggior parte delle gare in u15 sono partite singole che si svolgono normalmente il sabato pomeriggio. La competizione è uno stimolo maggiore per la crescita del gruppo. Per questo speriamo di poter scendere in campo contro altri club il prima possibile.