Finalmente il ritorno in campo, il fine settimana nei campi della Toscana per le “Feste del Rugby” sono di nuovo realtà; all’insegna del divertimento e del terzo tempo.
Dietro le partite del fine settimana c’è un mondo inesplorato fatto di un lavoro costante dello staff Gispi insieme alle famiglie e agli atleti. Momenti difficili, passaggi di categoria, situazione pandemica che riescono a trovare risposte solo nella passione sfrenata verso questo sport.
Nel 2011 gli All Blacks vincevano la Coppa del Mondo di Rugby, in Nuova Zelanda a casa loro, nel 2012 l’Italia disputava un Sei Nazioni con solo una vittoria, contro la Scozia. Proprio in quegli anni nascevano gli atleti che oggi sono nella categoria Under 11, sotto la guida di Edoardo Lanzarini e del suo staff composto da Eugenio Brunetti, Lorenzo della Ratta, Matteo Marzucchi, Jacopo Stolfi e da Alessandra Zuccarini per l’attività motoria.
Abbiamo incontrato Jacopo Stolfi per scoprire di più su questa categoria.
Ciao Jacopo, finalmente il ritorno in campo. Cosa ha significato per il gruppo e con quali sensazioni i ragazzi sono tornati a disputare dei momenti “competitivi”?
Siamo stati contenti domenica di tornare sui campi, nonostante il periodo abbiamo vissuto e respirato momenti di normalità. Felici aver fatto vivere una giornata di rugby ai bambini che per noi è la cosa più importante, da domenica parte la seconda parte di stagione ricca di momenti come domenica.
Ci racconti un po’ del gruppo U11 del Gispi?
Il numero dei ragazzi è numero e soddisfacente, si parla di circa 45 atleti. Noi come staff cerchiamo di
sentirci quasi nel quotidiano per delineare il tema su cui lavorare, organizziamo sedute divertenti legate al
tema del gioco del rugby.
Quali sono gli obiettivi sportivi, tecnici e di crescita del gruppo?
Il nostro obiettivo è quello di far vivere ad ogni bambino l’esperienza del gioco, farli gratificare con questo sport il e dargli un modello di crescita. Come ogni sportivo ci siamo dati, covid permettendo, degli obiettivi ma in primi vogliamo far vivere giornate di tornei o raggruppamenti per far capire l’essenza dello sport.
Il Passaggio dall’Under 9 all’Under 11 come è vissuto dai ragazzi e come viene preparato dallo staff?
Dai ragazzi il passaggio è vissuto bene nonostante non sia un passaggio facile perché cambia molto la struttura del gioco, diventa più completo e strutturato. Noi dello staff cerchiamo di affiancarli e portarli a vivere situazioni più serene e tranquille, facendolo passare come un momento divertente ma di crescita formativa e sportiva.
Qual è il lavoro per rendere migliore l’esperienza dell’atleta in questa seconda parte di stagione?
Cerchiamo di fare un lavoro di gruppo, cerchiamo sempre di motivarli, metterli davanti delle sfide raggiungibile e superabili in modo da gratificarli. Allo stesso cerchiamo di alzare l’asticella della sfida per motivarli.